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” Scrivere di sé e condividere la nostra esperienza con altri significa offrire la possibilità di conoscerci, raccontare la propria storia, cercando di portare alla luce le immagini più lontane che si credevano perdute ma che invece sono ancora lì tra le pieghe della nostra memoria.

Così, nel raccontarmi, affiorano ricordi di quando, sin dalla giovanissima età, appresi dal mio caro nonno la Teoria dei colori e della prospettiva ed il tempo dedicato all’esercizio metodico di quanto imparato, disegnando arredi ed oggetti di uso quotidiano.

Lo stesso mi fece dono dei primi colori ad olio e di quanto utile al dilettarmi in arte e fu così che all’ età di dodici anni espressi la mia tecnica in quella che definirei la mia prima opera, che rappresenta l’antica chiesa dedicata a San Rocco e San Sebastiano con la via che porta al campo santo di Bisuschio.

Fra tutte le esperienze mute si celano quelle che, a nostra insaputa, conferiscono alla vita la sua forma, il suo colore, la sua melodia e così al termine degli studi liceali, tenendo conto naturalmente che l’arte non può prescindere dallo studio e dall’ applicazione, la scelta di intraprendere il percorso universitario nella facoltà di architettura. Ma costante in me è stato il richiamo alla necessità di cogliere il tempo giusto per poter sviluppare le proprie iniziative.

Il legame ad un territorio a forte caratterizzazione produttiva e industriale come quello Milanese unito ad una personale consapevolezza imprenditoriale hanno favorito il mio allontanamento dagli studi intrapresi e la conseguente formazione sfociata nell’ attività imprenditoriale.

La mia formazione culturale parallelamente alla mai sopita passione per l’arte, mi ha fatto partecipare a qualche concorso e, in occasione dell’anno della donna nel 1973 (Roma), ho ottenuto visibilità esponendo la rappresentazione di Eva per la quale venni premiato.

Di grandi soddisfazioni è stata la collaborazione col Prof. Arturo Capriolio nell’illustrare i libri di divulgazione scientifica per ragazzi.

Non è solo l’estro, l’aspetto più importante è sentire che si è vissuto e che si sta ancora vivendo, e nell’arte ho scelto di reinventarmi”

Chi lavora con le sue mani è un lavoratore… Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano… Chi lavora con le sue mani, la sua testa ed il suo cuore è un artista…

Gianfranco Colombini